venerdì 27 febbraio 2009

Un pezzetto della mia infanzia.....

Post aggiunto da Margye il 26 Febbraio 2009 alle 21:30




Racconto autobiografico n. 7

"Mio nonno" -

La vita con i miei nonni era bella, anche se avevo ancora gli effetti della depressione posso dire che almeno quelli furono tre anni sereni, mio nonno, soprattutto, per me era un uomo eccezionale. Aveva sostituito la figura di mio padre e devo dire che era molto tenero con me, ero la piccola della casa, mi coccolava spesso prendendomi sulle sue ginocchia e voleva sapere per filo e per segno tutto quello che combinavo a scuola. Allora io gli facevo vedere i miei quaderni disordinati , sporchi e con le orecchie!

Poverino…lui ce la metteva tutta per farmi migliorare, ma era una impresa ardua! C’era qualcosa che mi bloccava, ma cosa? A distanza di anni ho capito che quello che mi bloccava era la mancanza di autostima che diminuiva sempre più ogni qualvolta la maestra mi chiamava “asina”, ero convinta che all’insegnante piacesse chiamarmi così e allora perché non accontentarla?

Un giorno accadde un fatto comico, a volte lo racconto alle mie figlie per farle ridere un po’. Mio nonno, che controllava quotidianamente i miei quaderni della prima elementare mi chiese: “Ma come mai l’insegnante non ti mette mai il voto? “ A dire il vero, fino ad allora non lo avevo mai notato, pensai che la cosa dovesse essere importante, visto che mio nonno ci teneva tanto.

Il giorno dopo andai a scuola, l’insegnante corresse il compito e, come di consueto, non mise il voto, allora io che non conoscevo ancora il valore dei numeri chiesi: “ Maestra ma ....il voto non me lo date?”
L’insegnante, guardandomi con il solito disprezzo esclamò: “ Ah…vuoi pure il voto? Bene, ti accontento subito, ti metto 1 perché mi sento buona altrimenti ti metterei 0”. Non capii al momento cosa volesse dirmi, ero la solita distratta che viveva in un mondo tutto suo, la cosa importante per me era che il voto me lo aveva dato e così potevo fare contento mio nonno!

Appena arrivai a casa, vidi mio nonno che parlava con alcune persone nel cortile , gli andai incontro tutta entusiasta, ero felice di dargli la notizia e gli gridai davanti a tutti: “Nonno…nonno…che bello ho avuto 1, finalmente quella mi ha messo il voto!” Non ti dico l’imbarazzo di mio nonno davanti a quelle persone, per di più, non sapeva come comportarsi con me, non voleva togliermi l’entusiasmo che avevo e nello stesso tempo non aveva il coraggio di dirmi che 1 è un pessimo voto!

Ci fu un altro episodio dello stesso periodo che ancora mi fa sorridere. Tornai a casa da scuola e dissi a mio nonno che quel giorno avevamo imparato a scrivere il nostro nome e cognome. “Brava! Allora hai imparato a scrivere il tuo nome “Auletta Carmela “ , fammi un po’ vedere?” Beh! Ti lascio immaginare l’espressione facciale di mio nonno quando aprì il quaderno e trovò una pagina piena di “Paletta Cacamela”!!

Che tenerezza mi faceva mio nonno, io lo vedevo come un gigante buono, con una pazienza infinita, ogni sera ci raccontava qualcosa davanti al camino della cucina. Altro che televisione! Aveva un’abilità a raccontare le storie che ci faceva rimanere a bocca aperta per tutto il tempo. Era un contadino fiero e orgoglioso, amava la cultura, leggeva qualsiasi libro e anche se aveva frequentato soltanto le scuole elementari conosceva molto di più di quello che s’impara a scuola. In particolare conosceva le Sacre Scritture a menadito, quando me ne parlava, rimanevo affascinata. Era un uomo che aveva una grande fame di cose spirituali, amava Dio senza ipocrisia, tutte le domeniche andava a Messa con qualsiasi tempo e non gli importava se stava male, si alzava dal letto con l’affanno, respirava male ma puntualmente si preparava per andare in Chiesa.

Un giorno, lo vidi in uno stato di salute pietoso, ebbi pietà per lui e gli dissi: “ Nonno, ma perché non rimani a letto, non vedi che non ce la fai neanche a camminare? Se proprio ci tieni per la Messa, adesso te la dico io “. E iniziai a recitarla tutta, dall’inizio alla fine, senza dimenticare neanche una parola, mio nonno rimase ammutolito ed esterrefatto, mi ascoltò per tutto il tempo a bocca aperta.

“Incredibile!” disse “Chi se lo sarebbe aspettato da te una cosa del genere?” Entusiasta di ciò, chiamò mia nonna, mia zia, mio zio, i miei cugini e tutte le persone del vicinato e mi chiese di recitare un’altra volta la Messa davanti a tutti.

Questo era mio nonno, gli volevo talmente bene che un giorno stranamente pensai alla morte, mi vennero i brividi, pensai: “Come sarebbe la mia vita senza mio nonno?” Allora sentii il bisogno di pregare Dio chiedendogli di non portarmelo mai via e se proprio doveva morire qualcuno, allora dovevo morire prima io, così non avrei sofferto per la sua morte. Purtroppo non fu così, mio nonno morì ed io gridai a Dio tutta la mia indignazione per non avermi fatto morire prima.



Commenti al Post:
Post N° 42
pinosilvestre1 il 03/08/07 alle 19:07 via WEB
Dolce e cara donna Carmela, hai tratteggiato un ritratto davvero struggente e affettuoso di un nonno d'altri tempi! Peccato che il margine destro del post tronchi un pò le parole....ma si intuiscono lo stesso. E poi con il sottofondo musicale che hai messo!!!!!Buona serata, sensibile e delicata amica!
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carmen46c il 05/08/07 alle 02:20 via WEB
Ciao Pino, hai detto bene, mio nonno era proprio un uomo d'altri tempi. Mi ha lasciato un ricordo bellissimo e anche io vorrei se mi è possibile avere dei nipotini ed essere per loro la migliore nonna che ci sia.
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Temerius il 03/08/07 alle 19:31 via WEB
animo nobile il tuo amica... signora vera sei!
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carmen46c il 05/08/07 alle 02:20 via WEB
Grazie Temerius.
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socrate52 il 04/08/07 alle 00:40 via WEB
Ciao Carmen ..adoro le bambine coi quaderni sporchi e con le orecchie !
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carmen46c il 05/08/07 alle 02:21 via WEB
Ahahahahaha...mi sa che tu a scuola eri un bel Pierino....Ciao Socrate....
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prof56 il 04/08/07 alle 01:30 via WEB
cummarè,si tropp doce,e so cuntent ca si na cumpagna mia!
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carmen46c il 05/08/07 alle 02:22 via WEB
Anche io sono contenta ... Prof.
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cuoredigabbiano il 04/08/07 alle 06:53 via WEB
Sai raccontare emozionando il lettore. Tenero questo racconto sui nonni... ho riso a quel simpaticissimo "paletta cacamela". Il margine destro tronca le parole, capitava anche a me, per questo poi ho scelto la configurazione della pagina a due colonne e non a tre... non sono mai riuscita a trovare il rimedio a questo problema. Ti auguro un sereno fine settimana. Maria
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gabbianochevola il 04/08/07 alle 09:58 via WEB
ciao cuoredigabbiano,quando capita che non riesci a leggere il post perchè troncato...beh...copialo e mettilo su un documento word e te lo leggi in santa pace. Ciao.
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carmen46c il 05/08/07 alle 02:26 via WEB
Ottimo suggerimento Gigi...il fatto è che già è improbabile che lo leggono il racconto, soprattutto se è un pò lunghetto...figurati se poi si devono prendere la briga di fare copia ed incolla sulla pagina word... però c'è anche a chi può interessare questo tipo di lettura.
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carmen46c il 05/08/07 alle 02:23 via WEB
Neanche io ci riesco...ho provato in tutti i modi, anche se cambio la grafica...le colonne laterali...ho notato che il problema rimane...grazie Maria....
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review il 04/08/07 alle 11:22 via WEB
Quanta tenerezza mi fai, Carmela, nel sentirti raccontare la tenerezza e la malinconia nostalgica di queste tue storie di bambina.Ed è una fortuna, per noi, poveri nonni e poveri genitori, provati dalle fatiche e dalle disavventure della vita, non sopravvivere ai nostri figli e ai nostri nipoti! La vita ormai appartiene tutta a loro e al loro futuro. Un abbraccio. Nino ^___^
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carmen46c il 05/08/07 alle 02:36 via WEB
E' vero...ma quando ero piccola io avrei preferito morire al posto di mio nonno, perchè è triste sopravvivere anche alla morte dei nonni, meno male che almeno i bambini si riprendono in fretta...grazie Nino.
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m.eli il 04/08/07 alle 12:57 via WEB
Quanto amore e dolcezza nelle tue parole! Che bello questo racconto, che sembra uscire da un libro polveroso ed ingiallito. Complimenti, Eli.
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carmen46c il 05/08/07 alle 02:33 via WEB
Dici sul serio! Bello questo paragone con il libro polverosoe ingiallito...quelli sono i libri migliori ... peccato però che pochi li leggono. Grazie del commento m.eli...
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Eccelino il 05/08/07 alle 02:19 via WEB
Bello il tuo "manifesto". E chiamiamolo come si dice in italiano, da copiare ne abbiamo, a cominciare da Leopardi, Marinetti il suo mitico manifesto futurista e via dicendo. Personalemente non sopporto l'uso a tutto tondo della lingua estranea alla nostra...eppure abbiamo un vocabolario enorme!! Il tuo manifesto mi piace per la musica, dolcemente triste e per la piacevole sorpresa della miscela esplosiva di cucina e musica.
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carmen46c il 05/08/07 alle 02:31 via WEB
Ti ringrazio Eccelino per aver dato un'occhiata rapida al mio "manifesto", sono contenta che hai apprezzato la cucina e la musica ... ma c'è anche dell'altro ... ops...ora che ci penso, da me c'è musica, cucina, poesia, pittura e narrativa.
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occhidighiaccio63 il 05/08/07 alle 04:40 via WEB
Ciao dolce Carmen, leggerti mi emoziona sempre,sarà per il mio stato d' animo, sarà perchè sei cosi colorita nello scrivere, che le situaizoni quasi si vivono leggendoti... Ti ho letto nel mio blog ..... e ti rispondo sono ancora tra i vivi,un pò giu di corda ma.......... passerà Un bacio immenso Occhina
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carmen46c il 05/08/07 alle 08:32 via WEB
Grazie Occhina.... sono contenta di emozionarti, vuol dire che la scrittura semplice come quella che uso io fà il suo effetto. Ma forse non dipende tanto dalla scrittura ma dal fatto che queste cose sono vissute veramente.
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fosco6 il 05/08/07 alle 22:54 via WEB
Un racconto veramente emozionante, ben disegnato e anche molto ben caratterizzato nei personaggi....e soprattutto vero, uno spaccato di vita molto tenero. Ciao!
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cis.60 il 16/08/07 alle 08:32 via WEB
Commentare diventa pressoché impossibile, quando si racconta la vita con tutte le sue sfumature bisogna solo saperle cogliere, però una cosa te la voglio dire, con questo racconto mi hai fatto tornare indietro alla mia infanzia, quando d’estate le mie vacanze trascorrevano in campagna dai miei zii, io non ho avuto la fortuna di conoscere il nonno, però avevo questo zio che io vedevo come un mito che alla sera ci radunava nella cucina e ci raccontava storie vere o presunte, e io rimanevo rapito dai suoi racconti. Mi ricordo anche che li vicino era venuta ad abitare una famiglia , con molti figli tra cui una ragazzina che poi sarebbe diventata mia moglie, e mi racconta ancora ora che mio zio era una bravissima persona e che quando li incontrava donava ad ogni bimbo un bastoncino di liquirizia, e alla loro richiesta diceva di averla raccolta nel bosco. Mia moglie ancora oggi mi fa ridere quando dice che per cercarla praticamente si sono succhiati tutte le piante del bosco, senza ovviamente trovarla. Comunque cara Carmela da lassù il tuo nonno sarà sicuramente orgoglioso della sua nipote, anche perché sei sicuramente riuscita a far tua una grande eredità, quello di essere per le tue figlie quello che lui è stato per te. Ciao

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